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“Educare alla sostenibilità. Contributi per una transizione ecologica della didattica” è il titolo che apre una raccolta di saggi curata da Claudia Palazzetti – editore WinScuola – al quale ho collaborato con un mio contributo. Rivolto in particolare agli insegnanti e al mondo della scuola in genere, il libro mette al centro la questione climatica, la globalizzazione economica, il risparmio energetico e la gestione dei rifiuti, temi di grande attualità rispetto ai quali si pone il problema di una corretta ed efficace divulgazione in ambito scolastico.

Quali ambiti scientifici, culturali e sociali sono coinvolti dalle conseguenze che il cambiamento del clima sta causando? E in che modo le informazioni possono essere tradotte in proposte operative da applicare nella didattica quotidiana? A queste due fondamentali domande il libro risponde proponendo approfondimenti ed esperienze maturate in diversi ambiti disciplinari, che variano dall’arte alla ricerca agroalimentare, dalla filosofia al diritto, dalla letteratura alla scrittura autobiografica e biografica. Punti di vista molteplici, utili a focalizzare l’attenzione sul tema, sono quelli che Claudia Palazzetti ha raccolto in questa pubblicazione, ottimo compendio di informazioni, considerazioni e riflessioni inquadrate in un contesto educativo che a mio parere dovrebbe travalicare i confini scolastici per indirizzarsi anche verso la formazione della cittadinanza in generale. Molto interessante nel libro, l’affiancamento ai testi di estensioni online attivabili con QR code, dalle quali si aprono ulteriori opportunità di approfondimento.

L’introduzione “L’agenda 2030 e l’educazione allo sviluppo sostenibile” è di Martina Alemanno e Mariaflavia Cascelli, di ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. A questa seguono gli interventi di Andrea Morrone (La responsabilità del diritto di fronte alle generazioni future: la questione della sostenibilità e la tutela dell’ambiente); di Luciano Dottarelli (Dall’ecologia all’ecosofia. L’uomo, la natura, i saperi, le pratiche); di Emanuele Blasi (Risorse per nutrire il pianeta); il mio (“Green autobiography: perché e come educarsi a narrare la Terra iniziando a scrivere di sé. Un’esperienza didattica”); quello di Claudia Palazzetti (Arte-Natura-Ambiente: immaginare il mondo); e infine il contributo di Michele Palazzetti (Insegnare la sostenibilità. In modo sostenibile).

Nel mio saggio, richiamando e commentando il testo di Duccio Demetrio “Green autobiography. La natura è un racconto interiore” (Book Salad 2015) sostengo il ruolo della scrittura come strumento di conoscenza e di dialogo con la natura, portando ad esempio il metodo della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e l’esperienza di scrittura autobiografica e biografica che ho coordinato nel 2021 con le ragazze e i ragazzi di una terza del liceo classico Buratti di Viterbo.

Nel testo, affermo preliminarmente che imparare a utilizzare la scrittura di sé è compiere un viaggio formativo aperto all’interiorità del singolo, ma non solo. Scrivendo e scoprendo, si aprono spazi in cui l’io narrante si decentra per far posto ai ritratti di altri personaggi della propria esistenza, per farli rivivere o ritrovare nel presente. Per questo il laboratorio didattico che ho curato aveva come ulteriore obiettivo quello di indirizzare i giovani verso il genere biografico, quello della raccolta delle storie di vita e di relazione con il “verde”: nel loro caso, quelle dei nonni, alle quali ragazze e ragazzi si sono dedicati con interesse, raccogliendole addirittura in un sito web ad hoc da loro creato https://ilverdedellamiavita.wixsite.com/burattilua.

La “green autobiography prende corpo quando ci immergiamo nella natura e il pensiero guida la mano a fissare sulla carta le sensazioni prodotte dal paesaggio, da un albero, da un giardino o da un volo di farfalle. Esattamente come ha potuto sperimentare la III A del Buratti nell’incontro conclusivo del corso, una camminata con scritture lungo i sentieri del Monte Palanzana, organizzata nell’ultimo giorno di scuola. Anche questo è educare alla sostenibilità, cioè all’osservazione, all’ascolto, al rispetto dell’altro e dell’ambiente: educare è narrare, e narrare è di per sé un modo per educare ed educarsi.

Educare alla sostenibilità. Contributi per una transizione ecologica della didattica, AA.VV., a cura di Claudia Palazzetti, editore Win scuola 2022 (https://www.winscuola.com/index.php/editoria)

Nella foto in apertura, un’illustrazione di Alessia Roselli

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