A Natale 2021 è uscito l’ultimo libro di Alessandra Perotti “Scrivere per guarire”, nel quale si può leggere anche un mio contributo in apertura della sezione “Testimonianze”. Quella che segue è la recensione che ho pubblicato sul sito della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, www.lua.it.
Quando ci raccontiamo (in un diario, in una lettera, in un libro) lo facciamo più o meno consapevolmente sotto la spinta del bisogno di prenderci cura di noi stessi. Perché la scrittura, come è risaputo, aiuta a star bene, a ritrovarsi: quindi, scrivere aiuta a star bene. Nel suo ultimo libro “Scrivere per guarire” (Editrice Bibliografica), Alessandra Perotti si cimenta con uno dei temi più discussi dell’autobiografismo, sottolineando preliminarmente come il ricorso all’aggettivo “terapeutico” (parola che facilmente si abbina anche ad altre attività umane) imponga qualche considerazione preliminare dal punto di vista semantico. Come avverte ad esempio lo stesso Duccio Demetrio già nel testo di presentazione del libro, quando spiega che: “La parola cura possiede due anime. L’una ci disvela il piacere, l’ebbrezza, la gioia di scrivere, mentre l’altra ci aiuta a comprendere e a elaborare il dolore ineluttabile del vivere accrescendo la nostra pensosità e finezza introspettiva sui fatti dell’esistenza”.
Con queste premesse, da cui emerge senza esitazione la sostanziale natura terapeutica della scrittura, Alessandra avvia una narrazione gradevole, a tratti autobiografica, in cui riflessione, richiami storici e scientifici aiutano a rispondere ad alcune domande di fondo: da dove si comincia a scrivere per guarire? Come si può portare tale pratica salutare nella vita di ogni giorno? Quali sono gli ambiti in cui la scrittura può essere davvero di conforto?
Diviso in tre parti (definire la scrittura terapeutica; quali scritture terapeutiche praticare e come; esercizi) e corredato da una sezione dedicata ad alcune testimonianze autobiografiche, il libro delinea un panorama ricco di dettagli in cui si spazia dai classici a Pennebaker, dalla medicina narrativa ai sette principi della scrittura consapevole di McCutchen, mai dimenticando la lezione della Libera Università dell’Autobiografia e di Demetrio. Molto ricca di suggerimenti e di stimoli, la parte dedicata alle pratiche si propone al lettore come un ideale laboratorio di sperimentazione, vario e semplice da seguire, e adatto anche a chi, non essendo autobiografo, intenda comunque affrontare un’originale esperienza di auto-sostegno (attenzione: di solito chi prova, poi continua).
Nell’insieme, l’ultima fatica della fondatrice di Writing Way Lab e di Accademia di Scrittura fonde teoria e pratica con dosato equilibrio, avvalendosi sia della chiara ed efficace scrittura dell’autrice, sia del valore dell’esperienza da lei accumulata nei molti anni in cui si è occupata, e si occupa, di editoria, di writer coaching, di scrittura professionale e autobiografica. Il risultato, a mio parere, è quello di un’opera scrupolosa e piacevole, che immagino sia destinata a incontrare il consenso di un pubblico ampio: composto da cultori della materia, certo, ma anche da persone che vanno in cerca di buone medicine per l’anima.

Scrivere per guarire
Alessandra Perotti
Editrice Bibliografica, Milano, 2021
Pagine: 224
ISBN: 978889357416Z